venerdì 24 giugno 2011

Libri - 1 - "Cibi che fanno bene, cibi che fanno male"


"Un libro è un giardino che puoi custodire in tasca"
Proverbio arabo

Avete mai sentito parlare di questo libro

Si intitola "Cibi che fanno bene, cibi che fanno male - Grande guida dalla A alla Z per usare gli alimenti nel modo più sano". Titolo originale dell'opera: "Foods that harm, foods that heal"

ISBN 8870451569
416 pagine
1,6 Kg di peso circa. 
26,3 cm di altezza.
20,5 cm di larghezza.
3,0 cm di profondità

Così, "giusto per", se lo voleste utilizzare come zeppa.
Prima, tuttavia, vi consiglio di leggerlo con attenzione.




Precisiamo: il titolo è da raschiar via con le forbici dalla copertina, non fosse per l'edizione pregiata, sia quello ita che quello eng. A parer mio non esistono cibi che facciano bene o male, casomai che TI facciano bene o TI facciano male. Il titolo inglese, poi, è da barzelletta: non esistono cibi che guariscano (o brucino grassi, o facciano altro che non sia fornire carburante e mattoni). 

Per fortuna, al contrario del titolo infelice, il contenuto è utilissimo e interessantissimo.

Ah, giusto per farvi un po' invidia: non è più in vendita da un'era. Provate come rimanenza nelle librerie vecchie ed ammuffite, nelle biblioteche, su ebay, boh. Io il mio non ve lo vendo :D

Un altro appunto prima di iniziare: non confondetevi, il testo al quale faccio riferimento non ha nulla a che vedere con un testo dal titolo quasi identico, edito da Giunti:



Ok, partiamo. 

A sedici anni, età in cui questo libro per la prima volta è entrato in casa mia, ero interessato molto di più al catalogo di Postalmarket che ad esso. 



Quando hai del testosterone liquido nelle vene misto a qualche goccia di sangue qua e là, a meno che tu non regali la tua paghetta al barista giù all'angolo ogni volta che esci di casa, ovviamente la pancetta è praticamente pura fantasia

Io i miei soldi li regalavo al tabaccaio, quindi ero a posto sotto quel punto di vista. 

Poi sopraggiunge un momento in cui le funzioni metaboliche scemano in favore della solita stupida vita frenetica da adulto e l'attività fisica (no, non quella) diventa un surplus inutile che non ti consente di ascendere, lavorare, produrre. Mica per tutti, ovvio. Per me sì, però. E ti ritrovi ad essere un bue di 130 Kg a 30 anni

Ops!
Che disdetta.

C'erano vari parametri sui quali agire per invertire la tendenza: primo tra tutti l'essere cosciente di quello che mangiavo. No, non è che svenivo con la testa infilata negli spaghetti mentre li masticavo dentro il piatto. Intendo l'essere cosciente dell'effetto che ogni cibo ha su fisico e mente per poter riprendere il controllo della mia alimentazione.

Il metodo che prediligo, in quanto webcoso da eoni, è studiare in rete. Chiaramente in rete trovi tutto: dalle pataccate colossali agli abstract di conferenze di medici (per alcuni le due cose si equivalgono). A me interessava elaborare ogni informazione che trovavo con spirito critico, quindi mi serviva anche l'esperienza del corridore della domenica che preferiva una spremuta di pompelmo, limone e arance ai sali (idem, per dirla alla Demi Moore). 



In mezzo a tanta informazione, tuttavia, poiché fino a poco tempo fa ero sprovvisto di un cosofonino che avesse il wifi, mi era precluso l'accesso all'informazione in uno dei luoghi chiave della casa, quello diciamo con l'acustica migliore, riverbero corto ma comunque sopra i 30 millisecondi, ottime armoniche superiori


Di CJ (Opera propria) [GFDL (www.gnu.org/copyleft/fdl.html), CC-BY-SA-3.0 (www.creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) o CC-BY-2.5 (www.creativecommons.org/licenses/by/2.5)], attraverso Wikimedia Commons

Il cesso.

Come molti di noi sapranno, il cesso è uno strumento essenziale per l'apprendimento e lo sviluppo della cultura. Lì nascono le idee più sconvolgenti, le attività impensate, i mutamenti meditati e le genialate insperate. E' quindi d'uopo fornirsi di comodi strumenti di consultazione cartacei da utilizzare nell'umidità vaporosa che promana dalla doccia nelle immediate vicinanze. 

Di fianco alle ricette di cucina (che faina che sono, eh?), sulla libreria in soggiorno, abilmente mimetizzato vi era quindi uno strumento utile a tal scopo, un residuo del trasloco che inspiegabilmente era traslato fino a casa mia. L'aspetto mi incuriosiva, mi ricordava qualcosa... Ecco cos'era! Il catalogo di Postalmar... no, avevo preso un abbaglio. Però oramai la curiosità era suscitata, quindi decisi di sfogliare il bel libro che mi si parava d'innanzi, chiaramente nel luogo consono adibito a spazio di lettura. 

Il cesso, appunto.

Ne venne fuori, in numerose e lunghe sedute di studio, forte dell'occhio e dell'esperienza attuali, una impressione eccellente, difficile da spiegare qui in una sinossi ridotta ed essenziale. 

Il libro in questione, redatto da esperti* e pubblicato da Selezione dal Reader's Digest, fornisce una panoramica su alimenti e sostanze nutritive messe in relazione con patologie e attività varie (sportive, lavorative, di tutti i giorni) in maniera semplice ma esaustiva, tutto sommato anche senza troppi schieramenti "ideologici". Riporta le idee di esperti di medicina alternativa a fianco delle certezze scientificamente provate senza indulgere (troppo) in commenti e opinioni critiche verso l'uno o l'altro pensiero. 

Il fatto che sia stato scritto a più mani (300 persone) e redatto da persone di diversa formazione  culturale lo rende abbastanza simile al web, per come la vedo io, dove le varie tendenze contribuiscono a formare un piano di lavoro stabile

Apprezzabile anche il fatto che sia stato "ottimizzato" per l'edizione italiana da uno staff aggiuntivo di esperti di nutrizionisti, medici convenzionali e naturali, facenti riferimento anche al LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti per la popolazione italiana). 

E' stato editato come un dizionario per comodità di consultazione: per ogni voce è presente un breve riassunto con i "pro" ed i "contro" relativi a quell'alimento o gli alimenti consigliati, da limitare o da evitare per quella patologia seguito da una colonna descrittiva. Spesso è presente un paragrafo evidenziato dove vengono affrontati aspetti estremamente specifici riguardanti casi particolari (ad esempio "latte delattosato" sotto la voce "latte"). 



Ad esempio, sotto "obesità", sono indicati gli alimenti da limitare, quelli da favorire e nella colonna vengono descritte le varie cause, effetti e possibili conseguenze del problema, oltre che suggerimenti per risolverlo (solito: la Legge delle Tre Emme). 

Interessantissime le schede di approfondimento su vari argomenti: "Allergie ed intolleranze alimentari", "I bambini e la dieta", "Erbe per la salute", "I grassi: anch'essi sono necessari" e via dicendo. 

Molto utile anche la presenza di riquadri, qua e là, riguardanti casi clinici specifici (sia per l'immedesimazione sia per comprendere come possono essere utilizzate concretamente le tante informazioni disseminate per il libro). 

Ho apprezzato la presenza di un semplice glossario alla fine del testo che mi consentisse di capire cosa fossero glucosio, glucagone, flavonoidi ed altri biociaffi dal nome impronunciabile. 

E' molto interessante il fatto che abbia trovato conferma ad alcune mie teorie, tra le quali la capacità di alcuni cibi di favorire il processo di rigenerazione e contribuire a risolvere il mio problema con la schiena

La lettura di quel libro ancora mi aiuta a fare chiarezza su tantissimi meccanismi incomprensibili che regolano la nostra vita.

Tuttavia è inutile che cerchiate: la voce "donne" è stata volutamente estromessa, poiché devono restare per noi un mistero. 

:)

* Siccome mi fa profondamente incazzare il fatto che in rete non si citino gli autori di questo bellissimo libro, un po' come quando non trovi sui giornali il nome della modella che rende figa una foto ma solo il nome del fotografo, e dato che dattilografo meglio e più velocemente di una pornosegretaria, ho deciso di trascriverli tutti nonostante manchino solo dieci minuti al pranzo

Vediamo se ce la faccio.

EDIZIONE ORIGINALE

Redazione a cura di: Alasdair McWhirter - Liz Clasen
Grafica a cura di: Gay Burdett - Sue Mims
Consulenza generale: Tom Sanders, docente di nutrizione e dietetica presso King's College, University of London
Consulenti: Ann F.Walker, Alan Lakin, Margaret Ashwell, Anita Bean, Jonathan Brostoff, Kristen McNutt, Sheena Meredith, Michèle Sadler, Christine Steward, Michael A. van Straten, Martin Toynbee, Marianne Vennegor, Moya de Wet.
Fotografie: Karl Adamson, Gus Filgate, Vernon Morgan, Carol Sharp, Jon Stewart
Illustrazioni: Julia Bigg, Dick Bonson, Glynn Boyd Harte, Hannah Firmin, Clare Melinsky, Francis Scappatricci (che cazzo di nome :D), Lesli Sternberg, Sam Thompson, Charlotte Wess
Testi: Ursula Arens, Alison (ma quella di "Medium" non si chiama "Allison"? Boh) Hinds, Susie Orbach, Rose Shepherd, Helen Spence

EDIZIONE ITALIANA

Hanno collaborato

Per la revisione scientifica, l'integrazione e l'adattamento (avevo letto allattamento e l'ho scritto tre volte, sarà l'ormone):

Prof.ssa Marisa Porrini, docente di Alimentazione e nutrizione umana (in effetti, meglio specificare) presso la Facoltà di Agraria dell'Università di Milano

Dott. Giovanni Fasani, specialista in igiene e medicina preventiva

Dott. Piero Gianfranceschi, specialista in clinica pediatrica e in clinica delle malattie infettive

(tre minuti rimanenti... ce la faccio, ce la faccio...)

Dott. Attilio Speciani, specialista in allergologia, immunologia clinica, anestesiologia e rianimazione

Per la traduzione: Gisella Bianchi, Alberto Cristofori

Per la redazione e l'indice analitico: Donatella Testa

Per l'impaginazione: Marco Molteni

Per la correzione delle bozze: Concetto Giraffa - Lorenza Lanza

... sono un figo. Ho vinto



Vado a mangiare. 

mercoledì 22 giugno 2011

Applicazione OVI per cellulari NOKIA - Sfoglia FFtK sul tuo telefono!


Sperando di farvi cosa gradita vi informo che è disponibile all'indirizzo




L'applicazione gratuita OVI per cellulari NOKIA che vi consentirà di sfogliare tutto il Blog di From Fudo to Ken direttamente dal vostro cellulare ed inviare le varie pagine via email o sms direttamente dal suo interno!

... i punti esclamativi fanno molto esagitazione in stile conferenza di multilevel marketing, ma non ho trovato un modo migliore per dirvelo.

:D

domenica 5 giugno 2011

Riprendersi da un infortunio: il colpo della strega


"Pain is weakness leaving the body"
U.S. Marine

Giovedì mattina, sole splendente, cielo terso. Provo un nuovo circuito di corsa in mezzo alle colline Pesaresi (dietro casa di Valentino, per intenderci):



Semplicemente bellissimo. Silenzio, erba alta, vento, insetti, fiori, rondini.

Verso il finale, una lunga parte in discesa (quasi 1 km), con punti veramente ripidi. I miei 92 Kg (ora 90) si fanno sentire sulla bassa schiena, complice anche una lieve lordosi lombare, ma niente di preoccupante. In salita, tornando, "sento" un po' i glutei, ma non me ne curo più di tanto poiché non mi sembrava niente di diverso da altre "sensazioni" durante gli allenamenti.

Chiudo il percorso (9 Km) fiero e felice.

Giorno seguente, riposo. Nessun acciacco, giusto un lieve sentore alla bassa schiena.

Due giorni dopo, recuperato perfettamente: la mattina decido di allenarmi in garage. Corda, pesi e sacco. Complici il caldo di questi giorni e i sali minerali che mi aiutano a reintegrare, tiro come un assassino ed ovviamente sudo come un maiale.



Finito l'allenamento, come spesso facevo anche quando ero sopra il quintale, mi fermo un attimo prima di fare la doccia.


MALISSIMO.

Quaranta Kg fa avevo un cuscinetto di 20 cm sopra i muscoli come termoisolante: adesso no, i muscoli sono a contatto con la pelle (più o meno). Si raffreddano subito.

Premetto: sono solo in casa, la Psicoterapeuta Allegata è al lavoro, fuori città.

Sequenza.

Dopo 10 minuti al computer, sento la maglietta ghiacciata. "Basta, è ora di fare la doccia", mi dico con solenne autorità. Mi alzo e vado in bagno. Tolgo la maglietta zuppa di sudore. Al solito, la piastra per capelli della Psicoterapeuta Allegata è per terra a raffreddarsi di fianco alla vasca. Mi chino, la prendo e la porto nell'altro bagno. Mi estendo per posarla sulla lavatrice...

Mi pugnalano alla schiena.

Lascio cadere la piastra, mi aggrappo come i freni di un ascensore agli stipiti della porta e finisco per terra. Disteso sul pavimento continuano a pugnalarmi alla schiena. Cerco di trovare una maniera per muovermi ma le fitte lancinanti mi tolgono il fiato; tento di trovare una posizione per evitare il dolore, ma niente. Penso alla posizione dell'astronauta che dovrebbe rilassare la schiena ma non riesco manco a muovere le gambe.

Con la faccia sul parquet del disimpegno, penso al cellulare: in fondo alla casa, davanti al pc. Merda.

Il telefono portatile? In soggiorno, a un metro e mezzo da me... ma anche a un metro e mezzo da terra,  sul mobile. Argh. E' che non volo, sennò passavo per l'ipotenusa che facevo prima. Peccato.

Dopo cinque minuti passati lì ad aspettare che mi passasse il dolore, decido di muovermi lo stesso, che mica posso stare tutto il giorno mezzo nudo sul pavimento.

Ovviamente le braccia sono a pezzi (pesi, sacco, corda) quindi immaginate la scena: striscio come un marine fino al soggiorno, con i gomiti mi appoggio sulle casse che uso per suonare, mi arrampico sul bordo del mobile, poi sulla TV (vedi che culo avere un vecchio Telefunken e non un LCD/plasma fino 5mm :D), mi stiro con non vi dico che dolore fino al basamento del portatile (che sembrava si volesse ritrarre schifato :D), riesco ad afferrare il portatile e ricado per terra, con la solita faccia sul pavimento. AHIA.

Chiamo l'Illustre Collega (ipovedente, per inciso) e gli dico "Filo, non spaventarti, ma sono per terra e non mi muovo". Lui, eroicamente: "ARRIVO!". Sì, così facciamo il gatto e la volpe.

Invece piano piano, col motivatore dall'altra parte della cornetta, striscio fino al divano, riesco ad arrampicarmi, sempre con la stessa tecnica, appoggiandomi sul tavolino, poi mi butto sulla seduta, pancia sotto. PESSIMA IDEA. Cerco di distendere la schiena inarcata, ringhiando come un cane, mentre spavento il collega al telefono :D

Finalmente riesco a girarmi e rilassare la schiena.

Dopo un'oretta sul divano, provo a muovermi. Immaginate, se potete, il dolore.

Riesco ad alzarmi e camminando a minuscoli passi strascicando come un vecchio di 90 anni affetto da artrite reumatoide, piano piano, vado in bagno, riempio la vasca e mi faccio un bagno caldo. Mi lavo addirittura i capelli (eroe) e provo ad andare al lavoro. Per entrare in macchina, circa 5 minuti, sotto lo sguardo attonito dei passanti che mi vedevano appoggiarmi con la testa alla portiera mentre infilavo il culo in auto, per poi lasciarmi cadere (piano, per carità!) sul sedile. In auto, per fortuna, lo schienale mi sostiene anche in curva quindi non mi fa male chissà che. In ogni caso, dopo due ore di lezione, disdico le seguenti perché mi viene la nausea dal dolore a star seduto.

Ovviamente i primi consigli di tutti quelli che mi vedono sono:
  • vai al pronto soccorso, fai la scena con un amico che non ti reggi in piedi, ti fai fare lastre ed ecografia, vedi cos'hai, ti fai prescrivere qualcosa
  • vai dal medico, fatti prescrivere un antiinfiammatorio
  • stai a casa fermo a letto, per una settimana / un mese / tre mesi (...)

... sì, ciao.

Non avevo nessuna voglia di fare la scena al pronto soccorso passando tre ore seduto in sala d'attesa, per farmi dire che lì ci sono codici rossi e che non devo intasare il pronto soccorso per un mal di schiena.

Ecografia e lastre posso farmele prescrivere tranquillamente in un secondo momento dal medico. Inoltre sono allergico ai FANS e all'aspirina.

By Ragesoss (Own work) [GFDL (www.gnu.org/copyleft/fdl.html)
or CC-BY-SA-3.0 (www.creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons

Infine non avevo assolutamente voglia di starmene fermo a vedermi riprendere peso a causa di uno strappo, quindi me ne sono andato in rete a studiare un po' come risolvere la situazione, come faccio sempre

Al solito, faccio un po' di pubblicità gratuita: le cose più intelligenti le ho lette su my-personaltrainer.it.

Scopro che il termine "colpo della strega" è un termine generico utilizzato per indicare una lombalgia, che può variare da una contrattura dei muscoli della bassa schiena a una compressione dei dischi della colonna vertebrale fino a un'ernia. Se l'infiammazione interessa anche il nervo sciatico viene definita lombosciatalgia. Spesso e volentieri è dovuta a movimenti bruschi (tipo quando ho posato la piastra) con muscoli raffreddati (presente i 10' prima della doccia di cui sopra?) in una situazione di stress della zona (la corsa in discesa di due giorni prima).

http://en.wikipedia.org/wiki/File:Lumbar_region_in_human_skeleton.svg


Sulla base di quello che ho studiato mi sono fatto un'idea precisa: avrei curato il mio problema semplicemente con allenamento e alimentazione corretta. Ovviamente non mi assumo nessuna responsabilità in caso voi tentiate di curare i vostri problemi di schiena con questo metodo. Ripeto e ribadisco per l'ennesima volta (ormai dovrebbe essere chiaro): non sono un medico, uno sportivo professionista, un dietologo, un nutrizionista, un personal trainer, un massaggiatore, un intrattenitore trans thai, una geisha, un eunuco o altro professionista al di fuori dell'ambito musicale. Tutto quello che so lo sperimento su me stesso e lo scrivo qui: se qualcuno poi vuole provare su sé stesso quanto letto su queste pagine sappia bene che lo fa a suo rischio e pericolo, io non prescrivo nulla a nessuno.

Ok, dopo 'sta palla, vediamo com'è andata a finire.

Il punto è questo: sono convinto che le capacità rigenerative e autocuranti del corpo umano siano immense e che siano enfatizzate e dirette da allenamento e dieta. Ho deciso quindi di non abbandonare l'allenamento (come tutti mi dicevano) ma di cercare di allenarmi al possibile con carico minimo per la schiena. Dico "minimo" perché "zero" è praticamente impossibile.

Quindi mi sono organizzato: innanzitutto un (bel) po' di riscaldamento a vuoto, poi panca al muro (per sicurezza), schiena alla parete, movimenti con un numero altissimo di ripetizioni, senza peso o con peso irrisorio (1/2 Kg, max 2,5 Kg). E dagli di alzate laterali, Arnold press, diretti, ganci, montanti, parate di karate Shotokan e movimenti da scacciamosche professionista. Poi ancora bicipiti (curl alternato da seduti) e, ridete pure, maniglie con molla per avambracci. Leggero stretching finale. Doccia calda per concludere.

http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Seated-inner-biceps-curl-1.gif

Ora, leggete bene: la sera stessa, praticamente, camminavo normale. Piano, pianissimo, ma normale.

Giorno seguente: riesco a eseguire gli esercizi in piedi davanti alla tv. Alzo pesi più consistenti, provo qualche diretto con spostamento appena accennato stando attento a non torcere la schiena. La prendo comoda e lavoro tantissimo su ogni gruppo muscolare con esercizi diversi. Alla fine riesco quasi a muovermi normalmente anche in velocità.

Nota fondamentale: scopro che tenere le scarpe (le mie adorate Nike Air Pegasus) durante il giorno  anche in casa mi riduce il dolore in maniera notevole. E che problema c'è? Le tengo volentieri :D

Terzo giorno, il dramma. Il mio medico di base è andato in pensione e io mi ritrovo scoperto, perché ancora non ho fatto il cambio... devo andare in centro a cambiarlo all'AUSL e decido di andarci a piedi. Quasi 4 km di camminata. Che cazzata. La sera non mi muovo quasi più e la mattina dopo alzarsi e fare anche il minimo movimento è una pena infernale.

Ma non mi scoraggio: continuo a muovermi con prudenza e mangiare per bene.

Il quarto giorno mi viene in mente una ottima idea: l'isometria! Mi avrebbe consentito di rendere più pesante ed efficace l'allenamento senza minimamente andare a sforzare la schiena. In effetti, già dalla sera dopo allenamento isometrico + pesi riesco a muovermi molto meglio.

La sera del quinto giorno, stufo di stare recluso in casa, decido di provare la bici: salgo piano piano, con attenzione, con la mia dolce metà a fianco pronta a fungermi da cuscino umano qualora dovessi cadere. Non solo non sono caduto, ma ci siamo goduti una spettacolare sbiciclettata di circa 7 km di notte sulla ciclabile che costeggia il fiume immersi in un mare di lucciole (il romantico coleottero, non le gentili signore). Al ritorno mi sembrava di essere rinato.

http://commons.wikimedia.org/wiki/File:GluehwuermchenImWald.jpg


La mattina dopo, sesto giorno, ho fatto Pesaro - Fano - Pesaro (in bici, ovvio) senza nessun problema.

Settimo giorno pausa, l'ottavo sono andato a correre. Piano, chiaro, ma ho corso tranquillamente.

Ora sono completamente ripreso mi alleno normalmente (anzi, con più tiro di prima, che devo recuperare...).

Riguardo la dieta, ho fatto letteralmente incetta di bromelina, bergamottina, Omega-3 e vitamina C. Ossia, parlando in alimentese, ananas, pompelmo, sgombro al naturale e il solito kiwi (che non è il frutto con più vitamina C ma ne ha più che a sufficienza). Oltre che ovviamente la solita cofana di verdure e frutta in generale.

By Howie Le from San Jose, USA (close up  Uploaded by Gary Dee) [CC-BY-2.0 (www.creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

Perché? Perchè, leggendo e documentandomi, ho appreso che sono alimenti dalle proprietà antiinfiammatorie incredibili, oppure che in qualche maniera sono legati a processi di rigenerazione. I primi due giorni ho mangiato due ananas interi. Se il miglioramento sia legato a quello, all'età che ancora è in "zona ggiovine" (giusto domani, 31 anni) o alle imprecazioni in abissale, lo ignoro. Sta di fatto che facendo così ho riscontrato un sostanziale e rapidissimo miglioramento, giorno dopo giorno.

Concludendo: credo che l'alimentazione adeguata, il movimento controllato e prudente dei muscoli interessati, l'aumento della circolazione sanguigna (e conseguente miglior rigenerazione della zona lesa), i momenti di riposo studiati e ragionati e infine le docce calde abbiano contribuito a risolvere in una settimana un problema che altri, tanti, mi hanno detto rischia di farti stare fermo anche un mese o più.

Ovviamente quando dico che in una settimana mi sono rimesso in piedi da una botta del genere, tutti a dirmi che allora non avevo avuto il colpo della strega, che l'avevo fatta troppo tragica, che era impossibile che senza prendere niente sarei riuscito a risolvere un problema così grosso, che mi aveva preso in forma lieve, eccetera. 

Che vi devo dire?
Ognuno la pensa come vuole.

;)


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