mercoledì 25 gennaio 2012

Adesso facciamo sul serio. La mia prima Ultima Mizuno.




... dove per "Ultima" si intende "L'ultimo paio prima della fine". 


Mizuno Wave Ultima 3

No, non è che ho deciso di farla finita, anche se la Fatina dei Dentini tenta di disinstallarmi un fascio muscolare ad allenamento ed il recupero conseguente assomiglia piuttosto ad un respawn

Semplicemente, ho deciso che queste scarpe mi accompagneranno agli 80 Kg, ossia al Traguardo.

Punto.

Nella lunga saga eravamo rimasti agli 87: ora ne ho ripresi ben 10 da settembre scorso, per fortuna più di massa magra che di Homer-lardo; dato anche il poco tempo causa lavoro per lunghi allenamenti (come corsa, bici, circuiti al campo...) ho focalizzato l'allenamento su brevi sessioni di massa, potenza e tecnica (in garage, 1 ora max, salvo massacramentino* del sabato con tre criminali felici di picchiarmi), complici anche i nuovi giochini portati da Babbo Natale e dalla Befana  dalla Fatina dei Dentini e dalla Psicoterapeuta Allegata...







... che mi hanno fatto perdere 1 Kg invece che prenderne 5 durante queste vacanze, a prescindere dalle maialate natalizie.

Per fortuna la taglia dei pantaloni è rimasta intatta (anche se dovrò probabilmente farmeli prestare da Tom Platz, se mi continuano a crescere i quadricipiti), quindi non mi preoccupo più di tanto.

Ora però si inverte la tendenza e si sciolgono via gli ultimi 17 Kg.

Per far questo, considerando che ho ridotto le suole delle mie amate Nike Air Pegasus come due fettine di bresaola, decido che è ora di fare un investimento e comprare una scarpa seria e severa, tipo la direttrice di Lovely Sara, che mi segua nell'allenamento aerobico fino al traguardo degli 80 Kg, senza problemi.



Sicché, moneta non sovrana alla mano, mi reco al solito negozio e riesco a fare tingolo per uno dei commessi che vedendomi arrivare si era prontamente nascosto, come di consueto, dietro lo scaffale dei cardiofrequenzimetri: sbuffando e pestando i piedi, incazzato come un toro nella sede della CGIL**, il povero è obbligato a venire allo scoperto al mio cospetto e di conseguenza  ripetermi per l'ennesima volta, oramai a memoria, dettagli e caratteristiche tecniche di tutti e 21 i modelli esposti e anche quelli che dovranno uscire nella stagione a venire.

Poco prima che perda conoscenza, i miei neuroni fanno ooh e pronuncio le fatidiche parole, di fronte al commesso praticamente esanime:

"Le prendo."

Mentre mi accingo a pagare, con il 30% di sconto, felice come un gatto in una pescheria, mi pare di udire nella filodiffusione dell'ipermercato un brano corale di stampo ecclesiastico, dal vago sentore angelico e sognante. Che buffa programmazione che passano per radio, talvolta.

Purtroppo, causa impegni, piogge, massacramentini vari e conseguenti obblighi di rianimazione recupero, mi tocca aspettare ben TRE GIORNI prima di utilizzarle.

Finalmente, dopo tanta attesa, le provo.

Appena messe ai piedi, la sensazione è chiara.



Fanno cagare.

No, davvero. Lì per lì ho la sensazione di aver fatto la cazzata più colossale del pianeta e speso fior di quattrini per un paio di scarpe dure, scomode e storte.

Abituato com'ero alle Pegasus, dove nella rullata come appoggiavi il piede a terra sembrava di affondare su una tetta di Pamela Anderson (e l'effetto rimbalzo era probabilmente analogo, anche se le protesi della bionda non credo siano fatte di cushlon), queste scarpe qui erano VERAMENTE STRONZE.

Dure. Bastarde. Ignoranti.

Ossia.

Sì, avevano una ammortizzazione eccelsa: poi però quando era ora di tirar su il piede, cazzi tuoi. Volevi allenarti? Zitto, fatica e non rompere.

Ma come? Io prendo un paio di scarpe ultrafighe convinto che corrano da sole e loro cosa fanno? Mi fanno ammazzare di fatica? Non si fa. Stronze scarpette.

Cacchio, ok che non mi chiamo Dorothy e non speravo che battendo i tacchi arrivassi come per magia in fondo alla ciclabile, ok che non mi aspettavo che facessero PIM PAM di notte sul sentiero di pietre grosse, ma boia dei corridori, un minimo di umanità, per piacere!



NO.
"Muori", dicevano.

In più, nell'avampiede, così abituato a fare SCIAF SCIAF sull'asfalto che neanche una foca, c'era qualcosa di strano, che ti vietava tassativamente di zompettare come una capretta per i campi sul percorso.

Perché? Perché? Peeeerché???
Bastarde scarpette. Stronze scarpette.

Infine, l'idea di fare 10 Km in due giorni e tre notti era esclusa: lo stacco a fine rullata era talmente indotto dalla scarpa stessa che ci mancava solo l'audio che dicesse "dài, muovi il culo".

Eccheppalle.

Insomma, erano scarpe serie, severe, poco divertenti. Probabilmente le usa Monti quando va a correre.

Alla fine del riscaldamento, sicché, stavo quasi per incazzarmi e tornare a casa scalzo per ripicca. Ho desistito dall'intento solo perché vicino al fiume dove corro anche le nutrie girano con le ciabatte per una questione di igiene.

Così, dopo un paio di Km, con un po' di pazienza, ho cominciato a prendere il ritmo e andarci d'accordo [qui attacca il sottofondo di archi con la melodia diabetica].

Ho notato che, alzando leggermente il ritmo, mi lanciavano in avanti come una fionda. Effettivamente avevano una reattività incredibile, grazie pare a questa tecnologia chiamata  SmoothRide.



Tutto sommato bisognava riconoscere che erano comode, leggere (340g... neanche una bistecchina) ed areate (si dice AirMesh) e calzavano alla perfezione (Dynamotion-fit, lo chiamano). La tomaia era effettivamente un capolavoro, altro che "pezzetto tagliato".



Chiaramente non si tratta di scarpe per ragazzine sculettanti con la pochette che fanno la camminatina con l'amica per un giro di campo per poi tornare nella figopalestra nemmeno sudate ma con l'aria affranta di chi ha fatto l'Ultra Trail du Mont Blanc, eh. Con queste bisogna tirare e allenarsi sul serio, non fare finta.

Infatti, aumentando il ritmo, ho potuto apprezzare anche l'effetto ammortizzante sul tallone, che andando piano non si notava; sicuramente diverso da quello dell'Air delle Nike (le Mizuno usano la tecnologia Wave), ma forse anche più efficace (e duraturo, dicono: vedremo). Per tutto il resto (della scarpa) non c'è Mastercard bensì la tecnologia AP+, che provvede a fornire l'effetto stronzo di cui sopra (ossia "io ti ammortizzo, poi il resto lo fai tu").



Il rinforzo interno sull'avampiede, per gli amici VS-1, in effetti, dava un aiuto non da poco quando il ritmo aumentava e il piede sembrava sospinto in avanti e in alto. Le ginocchia ringraziavano per il mancato contraccolpo.

La cosa che mi ha lasciato a bocca aperta, invece, è stata nelle curve: effettivamente sembrava di avere il piede incollato alla strada anche in quelle più strette (vabbò, non è che quando corro tocco il ginocchio come in motomondiale, eh).

Fra l'altro mi hanno assicurato che anche il battistrada dovrebbe durare un culo e mezzo. Staremo a vedere. Pare che ci sia anche qui una sigla da ricordare: X10, che starebbe per "fibra in carbonio ultrafiga che non si consuma mai". Wow, ho le scarpe in carbonio. Quindi teoricamente potrei anche mangiarle.



Poi è successa una cosa buffa, che mi ha fatto capire quanto la tecnologia di questa scarpa sia avanzata: siccome fondamentalmente sono un barbaro e troppo asfalto mi fa venire l'orticaria, ovviamente ho pensato bene di andarmi a impantanare con le mie belle scarpette bianche in uno sterrato fangoso, facendo finta di avere un paio di scarpe da trail running. Quando ho visto che pattinavo, invece di correre, che neanche in una scena di un film Disney, ho preferito tornare sul solido asfalto.



Le scarpe avevano ovviamente caricato sotto un po' di fango, che avrei teoricamente dovuto perdere per strada in pochi metri: infatti l'ho perso quasi tutto, solo che di lì in avanti ho sentito la scarpa destra assolutamente sbilanciata, come se qualcuno mi buttasse il piede da un lato mentre correvo! Ho scoperto poi, tornando a casa, che ne era rimasto un po' ed era entrato un piccolo sasso tra il battistrada e la rientranza sul tallone, che quindi incasinava quello che come dicevo sopra chiamano Dynamotion-Fit. La principessa sul pisello mi fa un baffo.

Comunque, sbuffando e sudando, sono arrivato alla fine della ciclabile alla grande, con le ginocchia a posto ed il piede non in stato di avanzata decomposizione, il che è già tanto, con la sensazione opposta a quella che ho avuto nei primi 2 km.

Ok, avete vinto, stronze scarpette. Lo dico.


"Ho fatto un ottimo acquisto."

Contente?

Il problema era tornare indietro: 10 kg in più e vari mesi di allenamento di altro tipo si sentono, e purtroppo il fiato non si compra al Cisalfa.



Peccato.

Bon, poco male: ora sono attrezzato per rifarmelo alla grande, dato che ai piedi ho due emissari della Fatina dei Dentini che a ogni falcata mi ripetono: "Beh? Cos'è quella robaccia? Più veloce! Dài, muovi il culo! Forza!"...



... Ogni giorno, a Pesaro, un vichingo grosso come un bue si alza e sa che dovrà correre più veloce del giorno prima o la Fatina dei Dentini gli ipotecherà un polmone nel prossimo allenamento. Ogni mattina, a Pesaro, un bue grosso come un vichingo si alza e sa che quando tornerà dalla corsa, grazie alle sue nuove scarpette crudeli, morirà di fame.

Quando il sole sorge, non importa che tu sia vichingo o bue: meglio che cominci a correre. 





Note:

* Il massacramentino è l'evoluzione dell'allenamentino, vedi qui. Solitamente consta di circa tre ore di allenamento comprendenti 45' di riscaldamento, un circuito ematico (nel senso che quando cominci a sputare sangue puoi passare all'esercizio successivo) e conseguente sparring, lavoro con i guanti da passata, condizionamento o tecnica. O una qualsiasi altra combinazione di esercizi che non ti consenta di deambulare come un qualsiasi altro essere della tua specie nei due giorni a venire.

** In realtà devo riconoscere pubblicamente la sua pazienza e competenza :) Homo Cisalfus, se mi leggi, spero che coglierai la mia ironia e la mia riconoscenza: ti dedicherò un Kg del mio tessuto adiposo.



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